Anni 40

Gli anni della Guerra

Si hanno poche notizie sulla scuola negli anni della guerra.

Quel che comunque è certo è che la seconda guerra mondiale pose fine alle attività della Scuola all’aperto: a partire dal 1942, a seguito delle sempre più frequenti incursioni aeree degli Alleati, furono approntate difese antischegge e rafforzamento dei muri per i padiglioni. Nel corso del 1943 i bombardamenti si infittirono mettendo a rischio l’incolumità dei bambini. Il 16 febbraio 1943 la scuola chiuse i battenti, nel luglio dello stesso anno, i bambini del convitto trovarono alloggio a Seregno.

Dopo l’8 settembre, con l’occupazione nazista della parte centro settentrionale della penisola e con la conseguente nascita della Repubblica Sociale Italiana, scomparve dalla denominazione della scuola il riferimento alla famiglia reale dei Savoia e l’istituto fu intitolato a Padre Reginaldo Giuliani, sacerdote di provata fede fascista morto nella guerra di Etiopia. Il cambiamento di nome avvenne l’11 gennaio 1944.

Tra il 1943 e il 1945 gli edifici della scuola vennero bombardati, data anche la vicinanza alla linea ferroviaria. I danni furono ingenti. Alcuni degli edifici, quelli in prossimità di via Giacosa, furono adibiti a sedi di presidi militari dei soldati italiani e, successivamente, tedeschi. E’ possibile che vaste porzioni del parco, pur sorvegliato, fossero usate per la coltivazione di grano e di altri prodotti agricoli da parte di abitanti delle case circostanti. I padiglioni abbandonati erano oggetto di furti e atti vandalici.

La ricostruzione

Nelle settimane immediatamente successive alla Liberazione e alla fine della guerra, avvenuta il 25 aprile del 1945, i saccheggi dei materiali contenuti negli uffici comunali presenti al trotter erano all’ordine del giorno, le piante erano in pericolo, nel solarium rimasto aveva trovato sede una balera, il tetto del convitto era distrutto. L’intero parco era occupato da un Comitato di Assistenza interna.

La sollecitudine del Direttore della scuola Luigi Cremaschi e l’operato del Prefetto di Milano Riccardo Lombardi permisero la difesa degli edifici e del patrimonio arboreo del parco, nonché la cessazione delle attività non didattiche

Grazie all’Ing. Madonnini provveditore alle Opere pubbliche per la Lombardia, i lavori ricostruzione della scuola del Trotter – avviati nel novembre 1946 – procedette speditamente: il 1 dicembre 1947 gli interni rientravano in sede da Seregno e i primi convogli tramviari trasportavano al Trotter 700 scolari. Era stato ricostruito il tetto del convitto e resi operativi 5 padiglioni su 10. Nel corso del 1948 furono ripristinati il solarium, la piscina e la chiesetta

Successivamente proseguì la ricostruzione di tutte le strutture e padiglioni, compatibilmente con le ridotte dotazioni finanziarie disponibili, mentre venivano ripristinate quasi le linee tranviarie che conducevano al trotter i bambini da tutti i quartieri della città. La ricostruzione si compie entro il 1950.