Anni 70

Dalla scuola speciale alla scuola di quartiere

Nell’anno scolastico 1978/79 la Casa del Sole cessa di essere una scuola speciale per i bambini gracili di tutta la città e diventa una scuola “normale”, di quartiere.

Il progressivo disimpegno del Comune

Nel 1970 l’Amministrazione comunale apre il parco al pubblico il sabato pomeriggio e la domenica e, dal 1976, negli orari e giorni in cui non vi sono attività scolastiche.
Venuta meno la funzione cittadina della scuola, l’Amministrazione comunale diminuisce drasticamente i suoi impegni finanziari per la manutenzione della Casa del Sole.
Gli atti di vandalismo e il disimpegno economico del Comune portano alla chiusura delle attività della fattoria e delle cooperative.
Di fronte all’impellente necessità di manutenzione dell’edificio del convitto, già dismessa la sua funzione originaria fin dagli anni Sessanta, non si interviene e l’edificio viene progressivamente abbandonato.
Il personale comunale della scuola che va in pensione non viene sostituito.

Genitori e insegnanti difendono “la scuola all’aperto”

Dal 1976 al 1979 agisce una associazione di genitori, coadiuvata dagli operatori scolastici, che promuove la richiesta di investimenti per la ristrutturazione dei padiglioni.
Nel 1980 nasce il CUT (Comitato Unitario Trotter), che continua il lavoro di salvaguardia della scuola e del parco.

Una fase nuova dell’innovazione didattica: la sperimentazione verticale

In questi anni la Casa del Sole si apre a nuove esperienze educative.
La Casa del Sole aderisce all’esperienza del tempo pieno e lo fa partendo dalla specificità della sua storia e della sua particolare collocazione ambientale.
Nel 1973, gli insegnanti iniziano a lavorare attorno a un progetto di sperimentazione verticale, un progetto didattico “integrato”, che vuole coordinare le attività della materna delle elementari e della media, i tre ordini di scuola presenti nel parco.
La sperimentazione verticale della Casa del Sole, accompagnata dal tempo pieno, viene autorizzata dal ministero nel dicembre 1975. È una tra le prime sperimentazioni di questo genere in Italia.
L’integrazione degli alunni portatori di handicap è un punto centrale della sperimentazione verticale, per quei tempi fortemente innovativo.
I bambini diventano attivi costruttori di sapere e non soltanto passivi fruitori.

Leggi qui la storia di quel periodo.

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