Esperienze interculturali

Un breve elenco delle esperienze di educazione interculturale più significative  realizzate nel corso degli ultimi anni.

  • " Fare con le mani"(1993-94): conoscere e valorizzare "l'altro" attraverso attività manipolative

 

       

 

  • Raccontare e raccontarsi attraverso il teatro delle ombre (1994-95).  Le fiabe fanno parte del patrimonio culturale di tutti i popoli e pertanto permettono un aggancio al vissuto di ciascuno e un confronto fra esperienze culturali diverse. Fiabe nelle quali identificarsi e ritrovare ambiti familiari e culturali. Il percorso di preparazione alla spettacolarizzazione prevede:

Lettura di fiabe provenienti da Paesi presenti.

Analisi e ricerca di differenze e analogie.

Contestualizzazione delle fiabe cercando sulla mappa del mondo il loro luogo di nascita e di ascolto.

Individuazione di sequenze narrative, personaggi ed elementi scenici.

Personalizzazione del testo con espressioni in lingua originale.

Rappresentazione  attraverso le ombre cinesi.

  • "Sfilata del drago" (1994-95): festa del capodanno Cinese o festa della Primavera
  • Spettacolo teatrale (1995-96): "Storia dei Continenti", percorso interculturale di ambito storico-geografico e linguistico espressivo
  • "Conoscersi con i libri - Un mondo di colori" (1996-97): settimana dell'intercultura realizzata dalle tre scuole del parco  coinvolgendo anche l'Associazione dei Genitori. Tra le iniziative  di quella settimana va ricordato: l'allestimento nel solarium di uno scaffale multietnico fornito dalla libreria Azalai e dalla Libreria Popolare e riempito anche di libri fatti dai bambini delle scuole materne, elementari e medie del parco Trotter su tematiche inerenti i propri bisogni e   interessi. Sono libri "strani" per fare i quali vengono utilizzate varie tecniche di animazione: la tridimensionalità delle figure, il pop up, le finestre i tagli, il collage con materiale vario. Aprire, spingere, ruotare, sollevare consentono al bambino di agire direttamente sull'immagine in un rapporto interattivo. Nascono, quindi, libri da toccare, libri da manipolare, da scoprire, da annusare, libri da leggere, da percepire per trasmettere e valorizzare le uguaglianze e le differenze. Libri in inglese, libri bilingue per esprimere la cultura che la lingua veicola e dare al tempo stesso ai giovani migranti il senso della propria appartenenza etnica e culturale, ".....libri ponte, come dice Vinicio Ongini, leggibili sia da bambini stranieri, sia dai compagni di scuola italiani".

Accanto alla libreria multietnica in quella settimana si alternano messe in scena di fiabe e di storie, dove gli allievi delle scuole del Trotter danno corpo e voce alle storie di popoli culturalmente distanti, conoscendo in tal modo la produzione e le tecniche artistiche dei loro compagni di banco cinesi, arabi, latino-americani e magrebini; laboratori ludici, per favorire l'interazione fra bambini e genitori italiani e stranieri; "merende etniche, dove il cibo diventa occasione di incontro; musica e danze, suonate, cantate e ballate collettivamente; film e spot pubblicitari,  per scoprire i pregiudizi verso le culture "altre" e prendere coscienza che quella occidentale non è l'unica, né la migliore.

  • Attività  di raccordo tra  scuola e famiglie cinesi (1998/99), con  facilitatori ed   interprete che si recano con sistematicità a casa degli alunni cinesi, e con attivazione di un corso di lingua cinese per mantenere viva la   lingua d'origine e rafforzare l'identità linguistica e culturale di appartenenza.
  • Viaggio di conoscenza di sé e dell'altro (2001 /2002):

1^ tappa: giochi di presentazione, di relazione attraverso il contatto fisico, giochi percettivi

2^ tappa: conoscenza del proprio corpo, in particolare il viso, attraverso il gioco della specchio (autoritratto, rappresentazione di sé attraverso la costruzione di sagome con materiale vario)

3^ tappa: scoperta dell'identità dal corpo, si approda alla ricostruzione della propria storia personale partendo dal nome: "Essere chiamati per nome vuole dire sentirsi riconosciuti e accettati. Il nome è il primo passo verso la conoscenza".